Insurtech, la nuova realtà dei canali distributivi alternativi
I nuovi canali distributivi alternativi sono ormai una realtà del mercato insurtech e si stanno diffondendo rapidamente nelle aziende.
Un canale distributivo, in generale, determina il percorso che un determinato servizio segue, dal luogo di produzione al luogo di fruizione. Il fine primario è quello di riuscire a colmare la distanza tra il produttore e il consumatore e di conseguenza poter raggiungere segmenti di mercato diversamente caratterizzati.
Insurtech, diversi canali di distribuzione
Sono presenti vari tipi di canali, che si possono distinguere a seconda della loro natura: canali diretti, indiretti, brevi o lunghi. Un canale diretto è quando il produttore svolge attività di vendita diretta, ovvero senza intermediari. Se parliamo a livello assicurativo, i canali distributivi diretti possono essere i produttori dipendenti di una compagnia, le agenzie in economia (i punti vendita) e tutte le forme di direct marketing (vendita telefonica, on line, per corrispondenza). Un canale indiretto, invece, prevede l’intervento di uno o più intermediari tra il produttore e il consumatore finale. Si parla di canale breve quando ci si avvale solo dei dettaglianti, e infine di canale lungo quando è prevista la figura dell’agente.
Insurtech, i consumatori determinano la multicanalità
La multicanalità è intesa come l’adozione di più strumenti comunicativi per facilitare lo scambio informativo. Nel mercato moderno, la multicanalità viene sfruttata per abbattere i costi di gestione e per permettere di definire strategie valide, all’insegna di una collaborazione tra compagnie e rete di distribuzione.
Se diamo uno sguardo ai dati forniti da “Il Broker“, risalenti al 2013, si può osservare come i consumatori acquistino polizze attraverso sempre nuovi e diversi canali distributivi.
Ad esempio, il 43% dei consumatori preferisce acquistare l’assicurazione tramite la propria banca. Il canale bancario ha infatti dimostrato di avere notevoli potenzialità di penetrazione commerciale sul mercato assicurativo.
Un considerevole 23% dei consumatori invece acquista l’ assicurazione attraverso i servizi online dei provider come Google o Amazon.
Il 20% poi sfrutta i provider delle abitazioni e infine il 14% compra l’assicurazione da un rivenditore.
Diverse quindi le proprietà e le offerte dei canali distributivi alternativi. Ci si chiede ora quanto e in che modo si riuscirà a farli esprimere totalmente, a sfruttare appieno il loro potenziale.
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