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RC professionale: che cosa cambia per gli intermediari assicurativi dopo il Covid-19.

Maggiore sensibilità d’individui e imprese per i bisogni di protezione, crescita dell’interesse per i prodotti assicurativi e accelerazione dell’attività digitale ma anche emergere di nuovi rischi professionali e potenziale incremento dei contenziosi. La pandemia da Covid-19 ha aperto nuove prospettive di sviluppo all’attività degli intermediari assicurativi italiani disegnando, al tempo stesso, uno scenario con molte incognite.

I rischi e le opportunità per gli intermediari professionali seguiti alla pandemia sono stati centro dell’Annual Report 2019 del CESIA, il Centro Studi Intermediazione Assicurativa, l’istituzione creata da CGPA Europe per promuovere la prevenzione dei rischi di responsabilità civile professionale.

La pubblicazione, giunta alla quarta edizione, è stata presentata oggi nel corso di un evento digitale al quale hanno partecipato circa 400 tra agenti, broker, manager e professionisti del mondo assicurativo.

Dedicato abitualmente all’attività svolta dal CESIA nell’anno precedente la pubblicazione, l’Annual Report è stato questa volta focalizzato sugli eccezionali avvenimenti dell’anno in corso destinati a far sentire i loro effetti anche nel medio periodo.

La presentazione è stata accompagnata da una tavola rotonda (Cosa resterà del Covid-19: rischi e opportunità per gli intermediari assicurativi nel nuovo scenario) alla quale hanno partecipato: Massimo Michaud, Coordinatore del CESIA, Pierpaolo Marano, Membro del Comitato scientifico del CESIA, Sara Landini, Membro del Comitato scientifico del CESIA; Anna Carla Nazzaro, Professore Ordinario dell’Università di Firenze, Maurizio Hazan, Avvocato.

Partendo da un’analisi della situazione in Italia, dove non sono stati fin qui registrati sinistri per presunti difetti di consiglio e/o consulenza in tema di coperture sulla pandemia, il confronto ha tracciato i nuovi possibili rischi sia nell’attività d’intermediazione sia nella conduzione dell’attività imprenditoriale di agenti e broker (per esempio, i cyber risk legati alla trasformazione digitale).

“La pandemia ha creato le condizioni per una trasformazione del mercato assicurativo, in termini di domanda e offerta”, ha dichiarato Lorenzo Sapigni, Rappresentante Generale per l’Italia di CGPA Europe. “La crescente domanda di consulenza d’individui e imprese per rispondere ai nuovi bisogni di protezione offre agli intermediari professionali la possibilità di consolidare il ruolo centrale che hanno nel mercato. D’altra parte, la digitalizzazione, sia dell’organizzazione del lavoro, sia delle attività rivolte ai clienti, origina rischi di diversa natura. Per gli intermediari è oggi essenziale rafforzare le conoscenze, da quelle tecnologiche ai nuovi rischi, per aumentare la capacità di prevenzione”.

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