Dia Prime Time: il racconto della terza giornata.
La terza giornata di Dia Prime Time, l’evento online organizzato da The Dia Community, si è aperta con una roundtable dedicata ai segreti dei “giganti digitali”. Ad iniziare è stato Fleur Dujardin, Ceo di InShared. “La grandezza dei risultati lavorativi è duplicata, inoltre il Covid ha fatto sì che si verificassero meno sinistri. I due propositi dell’azienda sono: la condivisione dei benefit con i clienti e la nostra piattaforma digitale”. E’ stata poi la volta di Jamie Hale, Ceo e co-founder di Ladder Life: “La cosa più importante per i consumatori è l’assicurazione sulla vita. Noi siamo digitali al 100% dalla nascita. Il consumatore deve sempre essere al centro. Noi conosciamo molto bene i nostri consumatori, visto che passiamo molto tempo a comunicare con loro”. L’intervento di Steven Mendel, Ceo di Bought by Many ha poi concluso la prima tavola rotonda della giornata: “Con il Covid abbiamo avuto un incremento del 195% della domanda. La digitalizzazione è la chiave dell’innovazione mentre quella per il successo è il Net Promoter Score (NPS)”.
Alla roundtable è seguita la presentazione di cinque realtà insurtech: Sentiance, Autoliv, CamCom, kasko2go e A4E. Sentiance è una piattaforma SaaS che raccoglie i dati dei sensori da smartphone e dispositivi IOT per interpretare il contesto situazionale in tempo reale e comprendere le attività degli utenti e il luogo in cui si trovano. Autoliv produce airbag, cinture di sicurezza, volanti e altre attrezzature di sicurezza per tutte le principali case automobilistiche a livello globale. Ha sviluppato una soluzione telematica di Safety Score e rilevamento degli incidenti. CamCom ha realizzato una piattaforma AI per la valutazione dei danni auto, che consente autoispezioni per la liquidazione immediata dei sinistri e audit trail visivi. kasko2go ha dato vita ad una soluzione di scoring basata su AI e telematica che consente agli assicuratori di valutare il rischio dei proprietari di polizze auto. Infine A4E offre un modello analitico di rischio / redditività che supporta gli assicuratori salute e vita nel processo di sottoscrizione.
Dopo la prima sessione di insurtech, ha preso la parola Ludovic PureurDirector, Strategic Partnerhsips presso Virgin Pulse: “Oggi Virgin Pulse lavora con 25 assicurazioni, industrie B2B e B2C. Sei anni fa siamo sbarcati in Europa. Abbiamo notato che ci sono fattori critici per il programma di prevenzione digitale. A nostro avviso non si può creare un programma di prevenzione da soli, ma bisogna collaborare in un ecosistema, che incentivi la struttura e il percorso del cliente”.
Fernand Arnaiz, Health Financing Leader presso Roche ha invece parlato di come le grandi aziende farmaceutiche stanno costruendo un ecosistema nel settore assicurativo e insurtech: “Roche è un pioniere globale, focalizzato sull’assistenza sanitaria. Non tutti purtroppo ne hanno accesso. Abbiamo una strategia pragmatica: collaborazioni trasformative, approcci innovativi e infine soluzioni integrate e scalabili. Lavoriamo per incrementare programmi educativi. Inoltre lavoriamo con l’assicurazione privata e con i governi per far sì che la crescita dell’assicurazione sanitaria continui. Un esempio è Dubai, con cui abbiamo all’attivo una collaborazione privata e pubblica: l’obiettivo è la creazione e ricerca di soluzioni contro il cancro. Negli ultimi 10 anni abbiamo collaborato con molte assicurazioni per creare differenti soluzioni. L’insurtech permette che l’assicurazione sia accessibile e disponibile per tutti, inoltre incrementa la connettività, la protezione finanziaria e supporta l’ambiente data-driven”.
A seguito dell’intervento di Arnaiz, si è tenuta la seconda session di insurtech che ha avuto come protagonisti: GenePlanet, Hadiel, AirDoctor e Tyto Care. GenePlanet è un fornitore di soluzioni innovative per la salute e lo stile di vita basate su test genetici preventivi. Collabora con compagnie assicurative, laboratori, fornitori di servizi sanitari, fitness e benessere in più di 30 mercati globali (Europa, Asia, Americhe). Hadiel è una piattaforma SaaS che aggrega tutti gli stakeholder dell’ecosistema dell’assicurazione sanitaria. AirDoctor: offre, attraverso la sua app, servizi sanitari personalizzati ai viaggiatori all’estero in modo economico e conveniente . Tyto Care ha realizzato una soluzione di telemedicina che consente agli utenti di effettuare una diagnosi da remoto.
Il tema della seconda roundtable di giornata ha riguardato la digitalizzazione dei processi di underwriting, customer service e risk control nell’assicurazione salute grazie all’abilitazione di una piattaforma e-health. A parlarne è stata una realtà del settore: More Health. More Health è una piattaforma realizzata nel 2015 che aiuta i consumatori a connettersi con gli assicuratori e li assiste fino all’accordo. La società collabora anche con SunShine Insurance per offrire assistenza sanitaria. “La piattaforma utilizza machine learning e IoT – spiega Liu BangChang, Senior Vice President della società – Aiuta le compagnie assicurative a ridurre i rischi, imparando a controllarli. È una piattaforma digitale di gestione della salute, che utilizza l’intelligenza artificiale, prevedendo i rischi legati alla salute. Inoltre prescrive un programma personalizzato per i consumatori: aiuta ad adottare i giusti comportamenti per una vita più salutare, attraverso allenamenti, dieta e analisi del sonno”.
Isabelle Conner, Group Chief Marketing Officer di Generali ha elencato quelli che sono i tre obiettivi principali del Leone di Trieste ad oggi: stabilire una connessione emotiva, essere propositivi e dare un’ottima esperienza omnicanale al consumatore. “L’app Mobile Hub va in questa direzione: si tratta di una nuova piattaforma che serve a raggiungere migliaia di clienti con un solo click. Inoltre dà al consumatore più potere, e gli dà l’opportunità di avere video-consulenze con un medico”.
L’ultimo talk della giornata è stato a cura di Renske Martijnse-Hartikka, Smart City Manager presso Forum Virium Helsinki che ha illustrato la città del futuro: “Come saranno le città o come vorremmo che fossero tra 5/10/20 anni? A Helsinki vogliamo città smart, funzionali. La digitalizzazione è la chiave per arrivare a questo obiettivo. Noi sviluppiamo servizi digitali collaborando con altre organizzazioni. Tra questi ci sono i servizi di smart mobility. Un’altra soluzione da noi lanciata è il Living Lab: è un’area nel quale i servizi sono a disposizione di tutto il vicinato (energia, ricarica per macchine elettriche). Per creare una città smart i dati devono essere aperti, disponibili e standard: ad esempio i genitori che hanno un figlio di 6 anni, devono solo mandare una email alla scuola per iscrivere il figlio. Non occorrono documenti o moduli cartacei. Le caratteristiche della smart city sono sostanzialmente quattro: mobilità condivisa, tecnologia automatizzata (non solo auto e bus, ma anche droni), elettrificazione e mobilità come servizio. I nostri prossimi progetti sono: Fabu Los, cioè autobus automatizzati, senza bisogno di un autista, guidati da remoto attraverso delle videocamere e un robot automatizzato che porta il cibo direttamente al consumatore interessato”.
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