Assicurazioni: fari accesi sull’intelligenza artificiale.

La pandemia Covid-19 ha avuto un impatto positivo sulla percezione dell’intelligenza artificiale da parte degli assicuratori. A sostenerlo è un recente studio condotto da GlobalData secondo cui il 58,4% delle aziende è diventato più positivo nei confronti dell’IA durante la pandemia. Inoltre il 54,3% delle società del settore assicurativo ritiene che l’IA svolgerà un ruolo significativo nell’aiutarle a sopravvivere alla crisi economica scaturita dal Covid

“Il Covid ha sottolineato l’importanza che l’intelligenza artificiale può avere nel settore assicurativo e molte aziende stanno iniziando a riconoscere l’importanza che la tecnologia assume nei periodi difficili” commenta Ben Carey-Evans, analista assicurativo di GlobalData. Dallo studio è emerso che il 47,9% delle compagnie di assicurazione crede che l’IA sarà alla base delle nuove attività nei prossimi anni. Solo il 12,7% delle aziende non ritiene che l’IA verrà utilizzata per supportare lo sviluppo di nuove soluzioni.

Carey-Evans continua: “Gli assicuratori che non utilizzano l’intelligenza artificiale per innovare i propri prodotti e processi rischiano di essere sorpassati dalla concorrenza. L’intelligenza artificiale può consentire agli assicuratori di analizzare un’enorme quantità di dati in modo rapido ed efficiente e definire in questo modo premi ottimali per il cliente finale. L’intelligenza artificiale può anche essere essenziale nella gestione dei sinistri, dove pagamenti rapidi possono essere cruciali per la soddisfazione del cliente. Inoltre, la tecnologia può anche aiutare a identificare modelli e comportamenti fraudolenti e quindi ridurre i pagamenti non necessari. Tra le società che stanno utilizzando l’IA per innovare il settore assicurativo, GlobalData cita Abacai, insurtech creata dal private equity Sun Capital Partners e dall’ex Ceo di Aviva Mark Wilson e sostenuta da Munich Re.

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