Assicurazioni, queste sconosciute.
Secondo una ricerca realizzata da Ivass la conoscenza assicurativa degli italiani è insufficiente. Il sondaggio è stato condotto basandosi su 3 concetti chiesti agli intervistati: premio, franchigia e massimale.
Il 60% delle persone afferma di conoscere bene i tre concetti di premio cioè quanto pagato per una polizza. Però la percentuale di chi risponde correttamente alle domande su questi tre aspetti assicurativi è appena del 13,9%.
L’indagine ha interessato 2 mila persone a cui sono state poste 54 domande su 5 aree differenti che sono: conoscenza assicurativa, fiducia verso compagnie e intermediari, avversione al rischio, logica assicurativa, efficacia della comunicazione.
Le persone intervistate hanno dimostrato di essere meno informati sulla “conoscenza assicurativa”, infatti questa ha ottenuto il punteggio più basso: 30.4 su 100.
Un elemento che è stato ritenuto essenziale per l’indagine è la differenza fra la considerazione di sapere i vocaboli e la loro reale conoscenza.
Il 68,7% degli intervistati ritiene non importante aver consigli dall’assicuratore né di doversi affidare a fonti informative esterne, tutto ciò è dato da un eccesso di fiducia personale.
Dall’indagine è emerso, inoltre, che più elevato è il livello di istruzione, maggiore è l’avversione al rischio.
Anche se molti degli intervistati si ritengono impauriti dai rischi non aderiscono alle molte coperture che le assicurazioni offrono.
Un esempio. Per il 76,7% le preoccupazioni più sentite per il presente o il futuro sono i problemi di salute per malattie o infortuni, tuttavia una Polizza Malattia è sottoscritta solo dal 10,6% degli intervistati, percentuale che sale al 20,2% per la Polizza Infortuni.
Troviamo gli stessi risultati anche per il timore di calamità naturali.
Anche se il turbamento è maggiore al Sud e nelle Isole rispetto al Nord, è proprio al Nord che si riscontra una maggiore percentuale di sottoscrizione di queste polizze: circa 20% contro il 4,1% al Sud e il 3,5% nelle Isole.
Il 70% delle persone interrogate sono consapevoli che ci sarebbe bisogno di una maggiore cultura assicurativa nel Paese. Un pensiero negativo si accentua all’aumentare della competenza assicurativa e del titolo di studio e per colmare il gap chiamano in campo soprattutto le istituzioni pubbliche, il 60% Ivass, Consob, Banca d’Italia, e Ministero dello Sviluppo Economico.
Allo stesso modo vengono prese in considerazione anche compagnie, banche e intermediari, il 45,5%.
La ricerca
Ivass ha sviluppato questa indagine per analizzare le conoscenze e i comportamenti assicurativi degli italiani con l’obiettivo di poter ottenere e rintracciare strumenti di misurazione del livello di alfabetizzazione assicurativa giusti e affidabili con il fine di agire stimolando contributi che possano aiutare sia sul piano che sulle azioni.
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