Amissima ad Ali Expo per parlare di servizi assicurativi al servizio di imprese e imprenditori.
Amissima sarà tra i protagonisti di Ali Expo, la due giorni organizzata da Azimut Libera Impresa per approfondire il rapporto tra i rischi di impresa e della persona e la necessità di mantenere alta la competitività aziendale. Tema che sarà al centro di una tavola rotonda dal titolo “I servizi assicurativi al servizio delle imprese e degli imprenditori” che si terrà martedì 29 ottobre.
Insieme all’amministratore delegato Santoliquido, prenderanno parte al dibattito anche il direttore commerciale di Amissima Antonio Scognamillo, il responsabile direzione Prodotti Vita e Bancassicurazione Andrea Spallanzani e il direttore rami elementari Ivan Frigerio.
Al centro del dibattito due fatti acclarati. In primo luogo la sotto assicurazione dell’Italia: basti pensare che lo scorso anno la raccolta premi danni non arrivava a 38 miliardi di euro, un terzo – ad esempio – della raccolta premi del gioco d’azzardo che supera i cento miliardi l’anno. Nel mentre, ed è la seconda evidenza, i rischi – soprattutto per le imprese – sono aumentanti e si evolvono nel tempo: rischi informatici, cambiamenti climatici, incendi e calamità possono minare la stabilità delle imprese e rendono fondamentale la consulenza assicurativa quale strumento di prevenzione e tutela contro possibili minacce.
“Se, da una parte, le pmi tendono a sottovalutare i pericoli cui possono andare incontro – commenta l’amministratore delegato di Amissima Alessandro Santoliquido – dall’altra parte non è più rassicurante lo scenario che riguarda i privati cittadini che spesso preferiscono «stare liquidi» per coprirsi dai rischi. Oggi, infatti, il 40% delle famiglie italiane con capacità di risparmio detiene circa il 50% del patrimonio liquido per far fronte a spese improvvise. Allo stesso modo, il 30% dei correntisti italiani detiene liquidità sul conto per proteggersi da imprevisti. Tuttavia, con i rendimenti negativi dei titoli governativi europei, tenere il proprio capitale fermo non è la soluzione ottimale: investire in soluzioni di protection può liberare parte della liquidità del cliente detenuta a scopo «precauzionale» verso investimenti a maggiore potenziale di rendimento”.
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