Insurtech, l’allarme che arriva dagli Stati Uniti.
Chi pensava che le insurtech sarebbero rimaste immuni dagli effetti economici negativi scatenati dal coronavirus, dovrà ricredersi. Da Oltre Oceano arrivano due notizie non certo confortanti per il settore. Una riguarda Oscar Health, tra i primi unicorni insurtech al mondo. La società che fornisce assicurazioni sanitarie ha annunciato che licenzierà circa il 5% dei dipendenti. A dirlo in un post su Linkedin è stato l’amministratore delegato dell’insurtech Mario Schlosser. “La missione di Oscar è rendere l’assistenza sanitaria più accessibile a tutti. In periodi come questo, la missione che ci guida diventa ancora più importante. Tutti noi stiamo vivendo una profonda incertezza sulla nostra salute e sulle nostre circostanze economiche. Per Oscar, questo significa che, ora più che mai, dobbiamo assicurarci che ogni dollaro che spendiamo vada per il miglioramento della salute dei nostri clienti, della loro esperienza sanitaria e dei costi sostenuti per ottenere un’eccellente assistenza sanitaria. Ciò significa che alcuni progetti che avevano promesso dovranno aspettare; alcune idee dovranno rimanere idee per ora; e alcune cose che ci piace fare per i nostri dipendenti diventeranno più modeste. Più tristemente, dovremo dire addio ad alcune persone con cui amiamo lavorare”. Il personale licenziato, assicurano i vertici di Oscar Health, riceverà liquidazione e copertura sanitaria. Schlosser ha infine aggiunto che nonostante i tagli, la società raggiungerà gli obiettivi ambiziosi fissati a giugno.
L’altra insurtech americana ad avere annunciato un taglio della forza lavoro è Metromile. Qui a dover dire addio alla società sono stati in 50, compreso l’intero team di marketing, mentre altri 50 dipendenti sono stati messi in congedo temporaneo. Anche in questo caso ad annunciare i licenziamenti è stato l’amministratore delegato della società, Dan Preston: “Date le incertezze economiche dovute a Covid-19, abbiamo preso la difficile decisione di mettere in congedo alcuni dipendenti e separarci da altri”. Come se non bastasse, Metromile nell’ultimo round di finanziamento ha raccolto solo la metà dei 100 milioni di dollari preventivati.
Chi sembra passarsela bene è Policybazaar, comparatore online indiano valutato un miliardo di dollari. La società guidata da Sarbvir Singh ha registrato un picco del 40% nelle vendite di polizze vita a marzo e aprile rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Singh ha affermato che l’insurtech non ha pianificato tagli agli stipendi ma provvederà a razionalizzare i costi in caso emergessero delle difficoltà economiche a causa della pandemia Covid-19.
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