Assicurazioni, servono competenze digitali per evolvere.
Il tema delle competenze digitali in ambito assicurativo è stato al centro del secondo evento dell’Insurtech Week “HR Tech – le nuove frontiere delle competenze”. Al webinar, organizzato dall’Italian Insurtech Association e che si inserisce nel palinsesto di eventi della Milano Digital Week, hanno partecipato Gerardo Di Francesco, founder and General Secretary IIA, Lorenzo Mecocci, COO and Partner Simbiosity, Nik Blanarik e Valerio Buniato, entrambi co-founder di Fintech Jobs Today.
“Le competenze digitali – ha esordito Di Francesco – sono un elemento fondamentale affinchè la digital transformation all’interno dell’industry assicurativa sia reale. Le assicurazioni sono un’industria strategica che occupa centinaia e migliaia di persone e pertanto la trasformazione digitale di tutta questa organizzazione richiede tantissime competenze, che possono essere costruite o internalizzate nell’ecosistema in modo rapido e tempestivo”.
Simbiosity e l’innovation hunting
Tra le società che si occupano di trovare per le aziende talenti digitali o soluzioni innovative c’è Simbiosity. “Ci occupiamo di innovation hunting – racconta Mecocci – riceviamo un mandato da parte di grandi aziende e dobbiamo ricercare sul mercato quella che è l’innovazione reale. Facciamo quest’attività attraverso l’innovation tracking system, che ad oggi mappa circa 19mila iniziative innovative in Italia, le cataloga e le classifica per tipologia di mercato di riferimento, dando l’opportunità di poter individuare in modo piuttosto veloce quelle che sono le soluzioni che fanno capo alle diverse realtà. A oggi la nostra picture va a rilevare 276 iniziative innovative in HR TECH. Come lo facciamo? Di base abbiamo 25 fonti di dati che quotidianamente vanno a cercare nuove informazioni su tutto ciò che è il mondo dell’innovazione. È un database molto completo, ma è anche una piattaforma web che permette all’azienda di registrarsi e di acquisire dei pacchetti che permettono loro di fare ricerche specifiche attraverso il motore di ricerca”.
Secondo Mecocci ci sono quattro grandi trend che si possono applicare al mondo dell’HR TECH: Big data & analytics, artificial intelligence, natural language processing e virtual reality: “i campi di applicazione sono molto diversificati, alcuni sono più tradizionali nei loro processi aziendali, ma attualmente rivisti grazie a queste tecnologie che permettono di applicarli a tool e a processi molto diversi”.
Ma come funziona Simbiosity? “Il funzionamento è molto semplice: ogni realtà che viene mappata viene automaticamente inserita in un ranking. Andiamo quindi a raccogliere e rankizzare le varie iniziative innovative e valutiamo se l’idea del business e del prodotto ha un valore importante o meno rispetto a quello che è il mercato del riferimento. Questo fa sì che siamo in grado di fronte a una richiesta specifica, non solo di avere una mappatura completa del mercato ma di riuscire a portare immediatamente quelle che sono le soluzioni più avanzate rispetto ai trend prima citati”. L’offerta di Simbiosity si suddivide in due aree principali: recruiting e formazione: “La prima area sicuramente perché è dettata dal fatto che oggi più che mai c’è bisogno di portare a casa talenti digitali. La seconda è altrettanto importante perché tutte le operazioni che sono fatte di upskilling rispetto alla popolazione aziendale o di reskilling rispetto al business, sono ad oggi richieste da moltissime aziende”. Mecocci, infine, individua un trend, anch’esso molto importante, che certifica quanto le aziende siano sensibili e attente al cambiamento ed è quello relativo agli investimenti fatti a livello globale dal punto di vista di HR TECH: “Le aziende hanno capito che la rivoluzione dell’organizzazione, delle persone, deve passare attraverso investimenti di questo tipo”.
Fintech Jobs Italy, l’importanza di fare network e creare engagement
Buniato ha sottolineato invece l’importanza di “fare networking” che viaggia di pari passo con l’acquisizione di competenze. “Quando io e Nik abbiamo lanciato il nostro progetto siamo partiti da due convinzioni: la prima è che senza un network importante anche le persone più qualificate hanno dei problemi nel trovare un lavoro; l’altra è l’idea di creare una community di valore che rimanga attiva anche quando le persone non sono alla ricerca di lavoro e che fosse verticale ad un settore specifico, perché pensiamo che questo approccio possa creare interazioni più facili. Quello che stiamo creando e abbiamo creato in questi tre mesi è una piattaforma, una community verticale che si focalizza sui talenti fintech e insurtech. Abbiamo pensato di partire a Milano, ma tendenzialmente l’idea è di cercare di far crescere l’ecosistema fintech italiano. Noi puntiamo molto su una community di qualità, quindi i profili iscritti alla nostra piattaforma sono verificati. Il nostro core business è la parte del recruiting, ma puntiamo molto anche sulla parte di competenze e formazione. L’ultimo punto che ci differenzia è quello del raggiungimento delle aspettative. Noi puntiamo molto sull’engagement dei membri stessi e sulla parte di formazione, perché vogliamo che la community rimanga attiva”.
Blanarik ha elencato quelli che sono i quattro pilastri che costituiscono la strategia di Fintech Jobs Today . “La prima cosa è l’automatizzazione del flusso di recruitment. Sulla piattaforma abbiamo poi una chart che usiamo per comunicare con ogni membro, cerchiamo di capire le esigenze di ogni persona, perché la community è il vero valore che possiamo portare al mercato. Il secondo pilastro riguarda la mobilità associata al lavoro. Abbiamo notato che il lavoro si vede come una cosa fissa, ho un lavoro quindi non mi interessano altre opportunità. Per noi questo è un problema, perché se il mercato è fisso, se nessuno cerca nuove opportunità, c’è molta poca mobility e il knowledge share praticamente non avviene. Per questo noi vogliamo far crescere il mercato, portare nuove competenze, portare più aziende al tavolo e aprire una conversation abbastanza aperta tra azienda e candidati. Il terzo pilastro è l’esperienza utente: noi sottolineiamo sempre che la disponibilità non è uguale all’accesso, quindi per noi mandare le notifiche nel momento giusto è una cosa molto importante. L’ultimo punto è l’engagement. Per noi il futuro del recruitment dipenderà tanto dalla capacità di mantenere l’attrazione delle persone”.
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