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smart working, anra

Nei mesi di lock down aziende e professionisti hanno sperimentato modalità lavorative frutto di un’imposizione d’urgenza, spesso improvvisate, da più voci impropriamente definite Smart Working ma più correttamente riconducibili all’ambito del Remote Working. A conferma di ciò, l’indagine condotta ad inizio maggio da ANRA e Aon rilevava come problematiche più diffuse quelle relative alla pianificazione, gestione e controllo delle attività, allo stato d’animo dei lavoratori, al senso di solitudine e alla mancanza di strumentazione idonea. Problemi che avrebbero sicuramente pesato meno senza tutte le limitazioni imposte dal lock down, o con più tempo per organizzare la transizione. Con la graduale riapertura delle attività, nella cosiddetta fase 2, la situazione si è andata normalizzando, pur con il permanere di una serie di misure precauzionali, e ha dato ad aziende e professionisti un’occasione per riflettere su come trasformare un esperimento emergenziale in un incubatore per una maggiore sostenibilità del lavoro.

Come si sono mosse le imprese e i lavoratori? Sono diverse le problematiche, nel nuovo contesto? Quali prospettive ha lo Smart Working nel contesto professionale e sociale? I risultati dell’indagine verranno presentati mercoledì 11 novembre alle 9.30.

Inizio

11/11/2020 9:30 am

Fine

11/11/2020 11:00 am

Insurzine

Redazione

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